Il Tumore testicolare, spiega il Dottor Izzo, Urologo e Andrologo a Napoli, è una patologia in cui si formano cellule maligne (cancerose) nei tessuti di uno o entrambi i testicoli.

I testicoli sono 2 ghiandole ovoidali situate nello scroto (una sacca cutanea che si trova in corrispondenza della radice ventrale  del pene). I testicoli sono tenuti all’interno dello scroto dal funicolo spermatico, che contiene il dotto deferente, i vasi arteriosi venosi e linfatici, oltre ai nervi. Altri elementi scrotali sono gli epididimi, che a forma di elmo e alloggiati sul polo superiore del testicolo, rappresentano la sede nella quale gli spermatozoi provenienti dal testicolo, acquisiscono la mobilità.

I testicoli sono le ghiandole sessuali maschili e producono testosterone e spermatozoi. Le cellule germinali nei testicoli producono spermatozoi immaturi che viaggiano attraverso una rete di tubuli minori (piccoli tubi) e tubuli maggiori nell’ epididimo (un tubo spiralato accanto ai testicoli) dove gli spermatozoi maturano e vengono conservati. Quasi tutti i tumori testicolari orginano nelle cellule germinali.

Sintomi

Segni e sintomi del cancro ai testicoli includono:

  • Un grumo o un nodulo all’interno di un testicolo;
  • Una sensazione di pesantezza nello scroto;
  • Un dolore sordo nell’addome o nell’inguine;
  • Un accumulo improvviso di liquido nello scroto;
  • Dolore a un testicolo o allo scroto.

C’è da dire che il cancro del testicolo di solito colpisce solo uno dei due testicoli.

Le cause

Nella maggior parte dei casi non sono chiare le cause che provocano il cancro ai testicoli.

Le cellule normali maturano e proliferano  in modo ordinato per mantenere normale il funzionamento del testicolo ma, a volte, alcune cellule sviluppano anomalie al DNA, ottendendo una crescita incontrollata; queste cellule tumorali continuano a dividersi e moltiplicarsi anche quando non sono necessarie nuove cellule, il ché esita in una una massa nel testicolo.

Quasi tutti i tumori testicolari iniziano nelle cellule germinali, le cellule nei testicoli che producono spermatozoi immaturi. Quali sono le cause per le quali le cellule germinali diventano cancerose non è noto ma esistono dei fattori di rischio come vedremo più avanti.

Prestazione clinica

il tumore del testicolo, il più delle volte, ha una manifestazione clinica subdola. Può essere del tutto asintomatico e manifestarsi come un nodulo duro palpabile oppure, altre volte, può manifestarsi con una sintomatologia dolorosa o con un “senso di peso” testicolare.

I fattori di rischio principali sono:

1) Il criptorchidismo: condizione in cui il testicolo non migra nello scroto e può essere ritenuto nel canale inguinale o, più raramente, in addome – per questo detto anche testicolo ritenuto.

2) L’infertilità maschile.

3) L’ipospadia, malformazione caratterizzata da uno sbocco anomalo dell’uretra (canale che porta l’urina dalla vescica verso l’esterno).

Molto importante è la diagnosi differenziale; molte condizioni benigne possono essere responsabili di una sintomatologia simile ( epididimo-orchiti, torsione testicolare, idrocele, varicocele, ernia inguinale, torsione idatidea, etc).

Il tumore del testicolo ha un picco d’incidenza nei pazienti giovani di età compresa tra i 20 e i 40 anni ed è proprio per questo motivo che la prevenzione, attraverso un’attenta visita andrologica, rimane l’arma più importante per far fronte a questa patologia.

Diagnosi

Nel caso di massa sospetta per tumore testicolare alla visita clinica seguirà uno studio biochimico ed uno studio ecografico.

Verrà, infatti, prescritto il dosaggio dei markers tumorali: alfa- Feto Proteina (alfa-FP), la beta-hCG e l’LDH, in alcuni casi può essere richiesta anche la PLAP.

L’esame ecografico mirerà ad identificare le caratteristiche della lesione come la sede, le dimensioni, i margini, l’ecogenicità e, soprattutto, la vascolarizzazione, molto spesso aumentata nel caso di tumore del testicolo.

Fondamentale lo studio seminale e l’eventuale crioconservazione (congelamento) del liquido seminale, questo perché, purtroppo, in seguito all’intervento di asportazione del testicolo e dell’eventuale (sempre più rara) chemioterapia postoperatoria, si può avere un importante calo del potenziale di fertilità.

Chirurgia

Il passo successivo è rappresentato dall’esplorazione testicolare dove, attraverso un piccolo accesso inguinale, viene esposto il testicolo e analizzato il tessuto sospetto (esame istologico estemporaneo).