Il sesso anale è una pratica sessuale che coinvolge la penetrazione dell’ano o del retto, e può essere una fonte di piacere per molte persone.

Si stima che il sesso anale coinvolga circa il 90% degli uomini che hanno rapporti omosessuali, ma è un fenomeno in crescita anche tra le donne sessualmente attive, come dimostrano alcuni studi condotti negli Stati Uniti da OMGYES Women’s Pleasure Report, che si occupa di effettuare indagini su base nazionale riguardo l’approccio al piacere nella donna e il superamento dei taboo legati al sesso.

Tuttavia, come per qualsiasi altra attività sessuale, ci sono rischi associati al sesso anale, in particolare in merito alla possibilità di contrarre malattie sessualmente trasmissibili (MST) e di subire danni fisici.

Come accade per molte tematiche legate al sesso, spesso trovare le giuste informazioni è complesso e ci si può imbattere anche in notizie poco precise che potrebbero non offrire una panoramica esauriente e che sia scientificamente comprovata.

In particolare per i più giovani, soggetti in cui la voglia di esplorare la sessualità può essere, talvolta, orientata all’imprudenza, spesso non si ha una conoscenza approfondita di quelli che possono essere gli eventuali rischi e di come effettuare una corretta prevenzione, così da proteggere la propria salute sessuale e quella del partner.

Piacere e sesso anale: qual è la relazione?

Il rapporto anale è l’attività sessuale che comporta l’inserimento del pene nell’ano, anche se tale definizione può essere allargata in quanto la zona può essere sollecitata anche con le dita, oppure con l’utilizzo di sex toys o anche con la lingua.

Il piacere conferito dal rapporto anale è motivato dal fatto che l’ano è pieno di terminazioni nervose, il che lo rende molto sensibile. Per alcuni l’ano può essere una zona erogena che risponde alla stimolazione sessuale. Per chi partecipa attivamente al rapporto, invece, l’ano può fornire una tenuta piacevole attorno al pene.

Per chi pensa che il sesso anale possa essere praticato liberamente e che non renda necessario l’utilizzo di protezioni, possiamo affermare che questo è un falso mito.

Come abbiamo anticipato all’inizio, il sesso anale si lega a rischi ben precisi, che possono influire sul nostro stato di salute. In tal senso, nei paragrafi successivi approfondiremo quali sono i rischi collegati al sesso anale e capiremo come effettuare una corretta prevenzione.

I rischi del sesso anale: quali sono le malattie che si possono contrarre

Ci sono un certo numero di rischi per la salute se si pratica del sesso anale”, conferma il Dottor Izzo, Urologo e Andrologo a Napoli; “anzi il rapporto anale è la forma più rischiosa di attività sessuale per diversi motivi, infatti, si possono contrarre alcune delle malattie sessualmente trasmissibili, ma non solo, perché l’attrito che si crea durante il movimento tipico dell’atto può essere causa di lesioni con conseguente sanguinamento e dolore, che vanno trattati da uno specialista, talvolta anche in maniera tempestiva.

Nel dettaglio, tramite la penetrazione anale si possono formare delle microlesioni sia all’esterno che nel retto, che diventano la porta d’ingresso di virus, batteri e altri patogeni all’interno del flusso sanguigno. Questo accade perché l’ano manca di lubrificazione naturale, che invece è presente nell’ambiente vaginale.

Ciò può comportare la diffusione di infezioni sessualmente trasmissibili tra cui l’HIV. Degli studi hanno suggerito che l’esposizione anale all’HIV pone 30 volte più a rischio rispetto all’esposizione vaginale.

L’esposizione ai papillomavirus umano (HPV) può portare allo sviluppo di verruche e cancro anale. L’utilizzo di lubrificanti sessuali può aiutare, ma non impedisce del tutto le lacerazioni della mucosa.

La maggior suscettibilità alle infezioni è dovuta al fatto che il tessuto interno dell’ano per sua fisiologica composizione è più vulnerabile di quello esterno. In particolare, mentre il tessuto esterno ha strati di cellule morte che fungono da barriera protettiva contro le infezioni, Il tessuto all’interno dell’ano non ha questa protezione naturale, per questo è vulnerabile ed è più esposto al rischio di lacerazioni, che possono essere responsabili della diffusione di infezioni.

La funzione naturale dell’ano è quella di trasportare all’esterno le feci. Esso è infatti circondato da un muscolo a forma di anello, chiamato sfintere anale, che si costringe dopo la defecazione. Quando il muscolo è costretto, la penetrazione anale può essere difficile e dolorosa.

In particolare, se si pratica sesso occasionale non protetto e quindi con partner diversi, allora potrebbe aumentare il rischio di contrarre alcune malattie come:

Alcune di queste malattie, se non trattate accuratamente, non solo possono compromettere la capacità riproduttiva, ma rischiano di minare per sempre la propria salute richiedendo cure costanti.

Come prevenire le malattie sessualmente trasmissibili

Per prevenire le MTS e proteggere sé stessi e i propri partner, allora è necessario dotarsi di una protezione come il preservativo. Ma quale utilizzare?

Non tutti sanno, infatti, che il preservativo per il sesso anale è diverso rispetto a quello che si può utilizzare per il sesso orale o per il sesso vaginale. Questo perché i preservativi per il sesso anale sono più spessi e sono realizzati con una maggior quantità di lubrificante. Tutto questo è funzionale alle necessità di protezione in quanto, essendo più spessi, sono più resistenti e riducono il rischio di rottura.

Inoltre, essendo maggiormente lubrificanti, aiutano a ridurre le lesioni da sfregamento che possono interessare i tessuti anali o rettali.

Altri prodotti che possono aiutare la prevenzione sono i lubrificanti a base di acqua, che possono ridurre ulteriormente il rischio di lesioni dovute allo sfregamento.

Un altro aspetto importante della prevenzione è la comunicazione: raccontare apertamente la propria storia sessuale al partner è importante per stabilire un rapporto di fiducia e soprattutto volto alla prevenzione e alla protezione di entrambe le persone coinvolte nella relazione. Certo, questo aspetto è più facile da trattare con un partner fisso o con una persona con la quale si sta iniziando una relazione.

Se invece i rapporti attuali sono prettamente occasionali, allora è consigliabile sottoporsi a un testing regolare per le MST. Ricordiamo, infatti, che alcune malattie possono rimanere silenti o asintomatiche.

I miti sul sesso anale

Come abbiamo accennato all’inizio, ci possono essere falsi miti che riguardano il sesso anale e che andremo di seguito a sfatare o a confermare.

Se non ho infezioni non posso infettare il partner: FALSO – l’ambiente che caratterizza l’ano è ricco di batteri. Praticare sesso non protetto espone il partner a rischio di contrarre altri tipi di infezioni.

Se pratico sesso anale non protetto non posso rimanere incinta: FALSO – quando si pratica sesso non protetto può verificarsi comunque una gravidanza se lo sperma è depositato in zona perianale vicino all’apertura della vagina.

Il contatto orale è sicuro, basta curare la propria igiene: FALSO – oltre alle malattie sessualmente trasmissibili ci sono diversi virus e batteri che possono propagarsi in questo modo. Entrambi i partner, quindi, possono essere a rischio di patologie come epatite, herpes, HPV e altre infezioni.

Rapporti anali ripetuti possono portare ad un indebolimento dello sfintere anale: VERO – L’indebolimento dello sfintere anale può rendere difficile il trattenimento delle feci, che si manifesta con fenomeni di incontinenza. Tuttavia, con gli esercizi di Kegel è possibile rafforzare lo sfintere perché questi possono aiutare a prevenire questo problema o correggerlo.

Il sanguinamento dopo il sesso anale può essere una spia di una perforazione del colon: VERO – il sanguinamento e il dolore dopo il rapporto anale non devono essere trattati in maniera superficiale, perché se in alcuni casi possono essere la spia di lacerazioni o della formazione di emorroidi, allo stesso tempo possono essere il sintomo di qualcosa di più grave.

Consigli utili se pratichi sesso anale

Infine, lasciamo al lettore alcuni consigli utili per preservare la propria salute e il benessere del partner:

  • Utilizzare sempre un profilattico idoneo
  • Non praticare sesso orale al pene dopo il sesso anale
  • Utilizzare dei lubrificanti (a base d’acqua se il preservativo è in lattice)
  • Fermare il rapporto se risulta doloroso
  • Se si verifica sanguinamento anale consultare il medico.
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Sesso anale: rischi e prevenzione delle malattie
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Sesso anale: rischi e prevenzione delle malattie
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Il sesso anale è una pratica sessuale che coinvolge la penetrazione dell'ano o del retto, e può essere una fonte di piacere per molte persone. Si stima che il sesso anale coinvolga circa il 90% degli uomini che hanno rapporti omosessuali, ma è un fenomeno in crescita anche tra le donne sessualmente attive, come dimostrano alcuni studi condotti negli Stati Uniti da OMGYES Women's Pleasure Report, che si occupa di effettuare indagini su base nazionale riguardo l’approccio al piacere nella donna e il superamento dei taboo legati al sesso. Tuttavia, come per qualsiasi altra attività sessuale, ci sono rischi associati al sesso anale, in particolare in merito alla possibilità di contrarre malattie sessualmente trasmissibili (MST) e di subire danni fisici.
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