Il tumore del rene è il più frequente fra i tumori dell’apparato urinario, dopo quello della prostata e della vescica. Rappresenta, infatti, il 3% delle neoplasie dell’adulto e negli ultimi anni si è registrato un aumento dell’incidenza nella popolazione mondiale. Il 60% dei carcinomi del rene, spiega il Dottor Izzo, Urologo e Andrologo a Napoli, si manifesta intorno ai 65 anni di età ed in Italia sono oltre 10.000 persone che si ammalano ogni anno. Grazie alla diagnosi precoce e all’avanzare delle ricerche terapeutiche, le probabilità di guarigione dal tumore del rene sono aumentate nell’ultimo decennio.

Cos’è il tumore del rene?

I reni sono due organi simmetrici posti nella zona lombare dell’addome e assolvono la funzione di formare l’urina da espellere, eliminando le scorie e l’acqua in eccesso nel sangue. L’urina viene raccolta in una specie di imbuto al centro del rene, il bacinetto renale, per poi proseguire lungo l’uretere fino alla vescica. L’urina, infine, abbandona la vescica e viene espulsa attraverso l’uretra. In condizioni normali, le cellule del rene che invecchiano o che sono danneggiate vengono rimosse dall’apparato urinario e sostituite da nuove cellule funzionanti. In alcuni casi il processo si altera e può succedere che non tutte le cellule vecchie o danneggiate vengano distrutte oppure che ci sia un eccesso di produzione di cellule nuove. L’accumulo di cellule può generare una massa tumorale.

Un tumore del rene può essere benigno (non canceroso) o maligno (canceroso).

Un tumore benigno è solitamente non pericoloso e consiste nella formazione di una cisti semplice, che non evolve a cancro e non intacca gli altri tessuti del rene. Può essere asportato, non recidiva e, nella maggior parte dei casi, non richiede ulteriori trattamenti. Purtroppo, in oltre l’80% dei casi, i tumori del rene si presentano solidi e cancerosi e possono rappresentare un pericolo grave. Il tumore del rene maligno colpisce le diverse strutture che compongono i reni con la possibilità di andare in metastasi (cioè intaccare i tessuti conrcostanti e gli altri organi) e, nella quasi totalità dei casi, si origina dalla crescita anomala delle cellule sulle pareti dei tubuli del rene, le parti più estese dei nefroni, unità strutturali che si occupano di filtrare il sangue dalle scorie da espellere. In tal caso si parla di adenocarcinoma renale e può manifestarsi in più varianti: l’adenomacarcinoma a cellule chiare, l’adenocarcinoma a cellule granulose, l’adenocarcinoma a cellule sarcomatose o in forma mista. Sono rari i casi in cui il tumore si origina dalle altre parti del rene. Nei bambini, la forma di tumore del rene più frequente è il nefroblastoma, che origina da cellule simili a quelle che nell’embrione formano il rene.

E’ importante sapere che nel 50% dei casi si può avere una diagnosi precoce e il tumore del rene canceroso può essere curato con successo con una percentuale di sopravvivenza del 95%, mentre del 20% con una diagnosi non precoce, ma è necessario in ogni caso un controllo di routine al fine di prevenire recidive.

Le cause

Non è sempre determinabile la causa del tumore del rene. Sono da tenere in considerazione i fattori di rischio che possono portare allo sviluppo del tumore del rene. Di seguito sono elencati i principali fattori di rischio:

  • Sesso: nel 70% dei casi il tumore del rene riguarda i pazienti di sesso maschile;
  • Fumo: fattore di rischio primario che può aumentare considerevolmente se si fumano più sigarette per un periodo lungo della propria vita.
  • Obesità: i pazienti obesi hanno una probabilità di ammalarsi tripla rispetto ai pazienti normopeso.
  • Età: il tumore del rene si manifesta soprattutto nella fascia di età fra i 50 e i 70 anni, soprattutto nei pazienti che hanno avuto per molti anni uno stile di vita non sano.
  • Esposizione cronica a metalli potenzialmente cancerogeni, come amianto, cadmio, solventi organici e erbicidi, oppure farmaci, oggi ritirati dal mercato, come la fenacetina, causa di gravi lesioni renali.
  • Fattori ambientali, legati all’esposizione lavorativa, in particolare nel caso di acconciatori di pellame e contatto con le vernici.
  • Storia familiare: chi ha un familiare che ha già avuto un tumore al rene può presentare un rischio maggiore di ammalarsi.
  • Fattori ereditari: alcuni tumori rari del rene possono avere cause genetiche. La sindrome di Von-Hippel-Lindau (VHL), ad esempio, è una malattia ereditaria causata dalla mutazione di un gene che può aumentare il rischio di tumore del rene.

Per ridurre la possibilità di avere un tumore al rene e i suoi fattori di rischio, è consigliabile non fumare, mantenere il peso sotto controllo e sottoporsi a controlli di routine da un urologo con l’avanzare dell’età.

I sintomi

I campanelli di allarme possono tardare ad arrivare, ma i sintomi più diffusi per riconoscere un tumore del rene sono:

  • Presenza di urina nel sangue;
  • Dolore persistente a livello lombare;
  • Massa palpabile nell’addome.

I primi tre sintomi sono puramente urologici e riconoscibili ad uno stadio avanzato del tumore, ma possono essere associati ad altri sintomi come:

  • perdita di appetito e di peso;
  • stanchezza eccessiva;
  • ipertensione;
  • anemia;
  • febbre anche di lieve entità con sudorazione notturna.

Un sintomo precoce può essere, invece, il varicocele acuto, una infiammazione del testicolo dovuta alla compressione da parte della massa tumorale.

Diagnosi

Per riconoscere il tumore del rene è importante rivolgersi ad un urologo. Gli esami radiologici valutano la presenza del carcinoma. L’ecografia è la metodica con cui più frequentemente si diagnostica una lesione renale che viene definita “incidentaloma”, ovvero riscontro casuale di una massa renale in un paziente sottoposto ad ecografia addominale per altri motivi. La TAC viene eseguita per osservare l’estensione e la progressione del tumore e se si è sviluppata una eventuale metastasi negli altri organi. Viene inoltre utilizzata anche la Risonanza Magnetica Nucleare, sia nei pazienti in cui non è possibile somministrare il mezzo di contrasto, sia in caso di studio dell’invasione dei vasi sanguigni renali da parte del tumore.

Il controllo dell’urina permette di capire se è presente sangue, ma non si può escludere con esso la presenza di altre cause scatenanti.

Cura e chirurgia

Il tumore del rene può essere curato con successo se diagnosticato precocemente, cioè quando la massa sospetta non supera i 7 cm di diametro. Storicamente, risultati incoraggianti nella risoluzione del tumore del rene metastatico sono stati ottenuti con l’immunoterapia, che adotta molecole in grado di stimolare il sistema immunitario del paziente. Chemioterapia e radioterapia sono terapie classiche ma che, ad oggi, risultano poco efficaci nella cura dei tumori in fase avanzata. La terapia sistemica più all’avanguardia e con ottimi risultati in caso di tumore del rene metastatico, è quella che prevede l’utilizzo di farmaci che bloccano la sintesi di nuovi vasi sanguigni, i cosiddetti inibitori dell’angiogenesi.

La chirurgia resta il primo intervento risolutivo per la maggior parte dei casi con l’asportazione del rene danneggiato dal tumore e, nei casi in cui il tumore non sia particolarmente esteso, con la resezione parziale del rene. Oggi, grazie all’avvento della chirurgia robot-assistita si è riusciti ad ampliare le indicazioni alla chirurgia conservativa del tumore del rene, attraverso la sola asportazione della massa renale, preservando il restante parenchima renale. Tale intervento può essere eseguito fin lì dove tecnicamente possibile.