La disfunzione erettile (DE) consiste nell’incapacità di ottenere e mantenere un’erezione sufficiente a garantire un rapporto sessuale soddisfacente. Spesso definita “impotenza” o come “erezione debole”, la DE è un disturbo molto diffuso che colpisce circa il 30% degli uomini sopra i 40 anni e fino al 50% di quelli sopra i 70, con un’incidenza crescente con l’avanzare dell’età, come spiega il dott. Izzo, urologo, andrologo e sessuologo.
L’età è sicuramente il fattore di rischio principale considerando che, con il passare degli anni, si modificano molteplici caratteristiche legate all’erezione, quali il tempo per ottenere l’erezione, quello per il mantenimento della stessa e la fase di refrattarietà fra un’erezione e quella successiva.
Oltre a influire negativamente sulla vita sessuale, la DE può avere un impatto profondo sull’autostima, sulle relazioni di coppia e sul benessere psicologico. In questo articolo, pertanto, forniremo ulteriori informazioni su questo disturbo, attraverso una guida che va ad approfondire tutti gli aspetti che riguardano la DE
Quanto è diffusa la disfunzione erettile?
Secondo i dati della Società Italiana di Andrologia, la DE colpisce circa il 13% degli uomini italiani in modo stabile, ma oltre il 50% degli uomini sopra i 60 anni può sperimentare episodi di erezione insufficiente. Studi condotti a livello europeo (MMAS – Massachusetts Male Aging Study) confermano che circa il 52% degli uomini tra i 40 e i 70 anni manifesta qualche forma di disfunzione erettile.
È quindi fondamentale non considerarla una “normale” conseguenza dell’età, ma un campanello d’allarme da indagare con attenzione.
Come avviene l’erezione?
Per capire a fondo la disfunzione erettile, è importante conoscere come funziona l’erezione in condizioni normali e quali sono i fattori che possono interferire.
L’erezione è un processo complesso che coinvolge sistemi vascolare, nervoso e ormonale. Vediamo con ordine quali sono le dinamiche che governano tutto il meccanismo.
Dobbiamo precisare che l’erezione è legata alla vascolarizzazione del pene ed è regolata dall’afflusso di sangue nei corpi cavernosi. Questi ultimi sono due condotti spugnosi, che trattengono il flusso sanguigno arterioso durante l’erezione.
In fase di riposo, il sangue affluisce al pene per via arteriosa e defluisce per via venosa in maniera regolare. Durante l’erezione, tuttavia, l’afflusso arterioso aumenta, penetrando nei corpi cavernosi e riducendo il deflusso venoso.
Il meccanismo è regolato dalla stimolazione sensoriale che attiva determinate aree cerebrali, le quali, a loro volta, stimolano il sistema vascolare del pene. Si ottiene, in tal modo, una vasodilatazione, che aumenta la capacità di contenere il flusso venoso all’interno del pene, lo ingrossa e lo irrigidisce fino al momento dell’eiaculazione.
Che cosa succede quando il pene è in fase di riposo? A riposo, il sangue defluisce liberamente dalle vene del pene, mantenendolo flaccido. Quando si attiva lo stimolo sessuale, le terminazioni nervose rilasciano neurotrasmettitori che inducono la produzione di ossido nitrico nei corpi cavernosi. L’ossido nitrico provoca, a sua volta, la dilatazione delle arterie peniene, consentendo un aumento del flusso sanguigno che comprime le vene e trattenendo il sangue.
Bisogna considerare che questo processo può essere ostacolato, infatti, sono molti fattori possono interferire con l’erezione e contribuire alla disfunzione erettile (DE), agendo a diversi livelli: vascolare, neurologico, ormonale, psicologico e comportamentale. Nel prossimo paragrafo, pertanto, andremo ad approfondire le principali cause alla base della disfunzione erettile.
Cause della disfunzione erettile
In base al meccanismo con cui funziona l’erezione, la disfunzione erettile può essere causata da tutti quei fattori che interferiscono con il sistema nervoso e con la circolazione sanguigna. Spesso, alla base di questa patologia ci sono disfunzioni ormonali, vascolari, endocrino-metaboliche, neurologiche e psicologiche. A questo si aggiungono, in modo dirompente, la vita di coppia e lo stile di vita, specie nei giovani (alcool, fumo, droghe, obesità, etc.); di qui la necessità di una completa anamnesi rivolta alla ricerca di tutte quelle condizioni che possono scatenare l’insorgenza della disfunzione erettile.
Ad ogni modo possiamo classificare le cause principali che inducono la DE in tre macrocategorie:
- cause vascolari (DE arteriogenica o venogenica)
- cause neurogene
- cause psicogene e/o ormonali.
Tra i fattori fisici che possono causare la DE ci sono, come abbiamo appena accennato, le malattie cardiovascolari, il diabete, l’ipertensione, le malattie renali, le malattie del fegato, i disturbi ormonali, i problemi neurologici, le malattie del pene, ma anche traumi al pene o alla pelvi e l’uso di farmaci come antipsicotici, antidepressivi, antistaminici e farmaci per la pressione alta.
Tra i fattori psicologici che possono causare la DE troviamo ansia, depressione, stress, problemi di relazione e traumi psicologici. La DE può anche essere causata da una combinazione di fattori fisici e psicologici.
Come abbiamo visto sin qui, la DE può avere molte cause ed è importante identificare quella giusta per trattarla efficacemente e in maniera definitiva, quando possibile.
Allo stesso tempo, un ruolo centrale è svolto dalla visita andrologica che permette di analizzare i genitali esterni e la prostata, passi importantissimi per un corretto inquadramento andrologico, in senso sia diagnostico che prognostico-terapeutico.
Cause vascolari
Le cause vascolari possono riguardare un malfunzionamento di tipo arterioso, nel caso in cui il deficit sia determinato da un irregolare afflusso di sangue al pene, oppure di tipo venoso, quando le patologie venose impediscono al sangue di uscire dal tessuto cavernoso del pene. Tra queste ultime possiamo indicare a scopo esemplificativo:
- l’aterosclerosi
- l’ipertensione arteriosa
- il diabete mellito
- il colesterolo alto
Queste condizioni riducono la vasodilatazione dei corpi cavernosi e ostacolano la rigidità del pene.
Cause neurogene
Le patologie neurologiche che interferiscono maggiormente sul sistema nervoso e possono causare una disfunzione erettile. Malattie come sclerosi multipla, Parkinson, Alzheimer o lesioni midollari possono danneggiare la trasmissione nervosa che regola l’erezione.
Anche le terminazioni nervose periferiche, se danneggiate, possono contribuire al deficit erettile.
Cause psicogene
Le cause psicogene sono da non sottovalutare nell’analisi del deficit erettile. I fattori scatenanti sono spesso legati allo stress o alla cosiddetta “ansia da prestazione”, causa frequente soprattutto nelle fasce d’età più basse. Alla causa psicogena spesso si accompagnano alterazioni di tipo organico.
Leggi anche il nostro articolo dedicato alla disfunzione erettile psicogena.
Cause ormonali
Patologie ormonali legate alla DE sono quelle di ipogonadismo, in cui avviene una riduzione dei livelli di testosterone, oppure di iperprolattinemia, che invece determina un aumento di prolattina con conseguente deficit erettile legato al calo del desiderio sessuale e infertilità.
Esistono condizioni predisponenti?
Molti uomini si chiedono se si può evitare la disfunzione erettile o se ci sono dei fattori che possono facilitare l’insorgenza di questa patologia. È stato dimostrato che esistono delle condizioni predisponenti che, nonostante non siano cause dirette, portano ad aumentare notevolmente il rischio di DE.
Queste ultime possono essere legate a stili di vita non propriamente salutari (vita sedentaria, obesità, fumo). Nel dettaglio, il fumo è una condizione predisponente estremamente connessa alla disfunzione erettile. La quantità di sigarette e la frequenza giornaliera sono direttamente proporzionali all’affiorare del deficit erettile. Associato ad altre condizioni predisponenti, il rischio aumenta in maniera esponenziale.
Tuttavia, non c’è solo lo stile di vita sotto esame, poiché anche l’assunzione di determinati medicinali, come quelli per il controllo dell’ipertensione e delle difficoltà metaboliche (diabete, ipercolesterolemia) possono predisporre alla DE. Infine, ricordiamo che questa condizione può anche essere conseguenza di interventi chirurgici.
Come si diagnostica la disfunzione erettile?
La corretta diagnosi della disfunzione erettile richiede un approccio integrato, che non si limiti al sintomo ma esplori le cause sottostanti. Il percorso diagnostico inizia sempre con un’anamnesi dettagliata, durante la quale si indagano aspetti clinici, sessuali, psicologici e relazionali.
La prima fase consiste nell’intervistare il paziente e sottoporre, eventualmente, ad un questionario specifico, IIEF (Indice Internazionale della Funzione Erettile), in grado di chiarire gli aspetti legati all’attività sessuale e allo stile di vita. I questionari validati, infatti, possono essere utilizzati per quantificare la severità del disturbo e monitorare l’andamento terapeutico.
Seguono poi un esame obiettivo da parte dell’andrologo e la prescrizione di analisi mirate a riconoscere le cause sopra citate. Inoltre, la visita andrologica è utile per escludere malformazioni congenite, esiti cicatriziali o segni di ipogonadismo
È necessaria una completa valutazione ormonale e metabolica volta a scovare patologie che possono essere misconosciute da parte del paziente. La Disfunzione Erettile, infatti, può essere definita “sintomo campanella” e, sempre più spesso, è premonitrice di patologie sistemiche molto serie (ipertensione, ipogonadismo, disfunzioni tiroidee, diabete mellito, patologie cerebro e cardiovascolari, dislipidemie, malattie neurologiche degenerative, etc.)
Gli esami di primo livello, ossia le analisi di laboratorio, verificano la presenza di patologie come diabete, il dosaggio di glicemia, colesterolemia e trigliceridemia. Gli esami di laboratorio sono fondamentali per valutare il profilo ormonale (testosterone totale e libero, LH, FSH, prolattina, TSH), il metabolismo glucidico e lipidico, la funzionalità epatica e renale.
Nei casi selezionati, può essere indicato un ecocolordoppler penieno dinamico, che permette di studiare il flusso arterioso e il meccanismo veno-occlusivo mediante l’induzione farmacologica dell’erezione. Questo esame, quindi, permette di escludere alterazioni anatomiche e funzionali a carico delle arterie del pene (arterie cavernose), rivestendo un ruolo prognostico fondamentale.
Trattamento della disfunzione erettile
Ci sono diverse opzioni di trattamento disponibili per la DE, tra cui farmaci, terapia psicologica e interventi chirurgici. La scelta del trattamento dipenderà dalle cause della DE e dalle preferenze del paziente.
Chirurgia
La chirurgia trova indicazione nelle forme più gravi di DE. Gli interventi chirurgici per la DE, infatti, sono solitamente riservati ai pazienti che non hanno risposto ai farmaci o alla terapia psicologica. Un esempio di intervento chirurgico per la DE è l’impianto di protesi peniena, un dispositivo che viene inserito chirurgicamente nel pene e consente di avere un’erezione artificiale. Infatti, gli stadi più avanzati delle patologie dismetaboliche, prime fra tutte il Diabete Mellito, e i danni iatrogeni legati alla chirurgia pelvica oncologica (tumore del retto e tumore della prostata), si possono associare a forme molto gravi di disfunzione erettile che oggi, grazie ai continui avanzamenti nel campo della tecnologia biomedica, possono essere risolte in modo definitivo grazie a protesi peniene di ultima generazione, estremamente affidabili.
Farmaci per la disfunzione erettile
Le opzioni terapeutiche disponibili sono oggi molteplici e personalizzabili. Gli inibitori della fosfodiesterasi di tipo 5 (PDE5-i), come sildenafil, tadalafil e vardenafil, rappresentano il trattamento di prima linea nella maggior parte dei casi: agiscono potenziando la vasodilatazione indotta dall’ossido nitrico, favorendo l’erezione in presenza di stimolo sessuale. Tuttavia, non sono efficaci in tutti i pazienti, soprattutto se la componente vascolare è gravemente compromessa.
I farmaci devono essere assunti prima del rapporto sessuale, a seconda delle necessità, e possono avere, in rari casi, effetti collaterali, tra cui mal di testa, congestione nasale, rossore al viso e disturbi visivi.
Terapia psicologica per la disfunzione erettile
Nei casi a prevalente origine psicogena, o in presenza di una componente ansiosa significativa, la psicoterapia sessuologica individuale o di coppia può rivelarsi estremamente utile, specialmente quando inserita in un contesto multidisciplinare.
Quando le terapie orali risultano inefficaci o controindicate, si può ricorrere a soluzioni locali, come le iniezioni intracavernose di prostaglandine, i dispositivi a vuoto (vacuum device) o, nei casi refrattari, all’impianto di protesi peniene.
Cure di ultima generazione e sperimentali della disfunzione erettile
Negli ultimi anni, inoltre, si sono sviluppate tecnologie innovative come le onde d’urto a bassa intensità, che sembrano favorire la neoangiogenesi e migliorare la funzione endoteliale nei pazienti con DE vascolare. Sono in fase di studio anche approcci rigenerativi, come l’uso di cellule staminali o di plasma ricco di piastrine (PRP), benché ancora confinati all’ambito sperimentale.
Prevenzione della disfunzione erettile
Ci sono alcune misure preventive che gli uomini possono adottare per ridurre il rischio di sviluppare la DE. Ad esempio, adottare uno stile di vita sano, che includa una dieta equilibrata, l’esercizio fisico regolare e l’evitare il fumo, può aiutare a mantenere la salute cardiovascolare e ridurre il rischio di sviluppare la DE. Inoltre, moderare il consumo di alcolici può aiutare a ridurre il rischio di problemi di erezione.
Quali sono i principali dubbi degli uomini che soffrono di disfunzione erettile?
Durante una visita andrologica, molti uomini pongono domande ricorrenti, come indica il dott. Izzo. Le condividiamo di seguito proprio per fare maggiore chiarezza e fornire ulteriori indicazioni su questa condizione.
È normale perdere l’erezione con l’età?
Questa è una delle primissime domande che vengono poste. In questo caso, si precisa sempre che una lieve riduzione della rigidità o una maggiore latenza sono fisiologiche, ma non è mai “normale” non riuscire a mantenere un’erezione completa. Questo aspetto va sicuramente indagato, per cui è importante essere precisi nella descrizione di ciò che si nota per effettuare opportuni approfondimenti.
La DE può dipendere solo dall’ansia?
In alcuni casi sì, specie nei soggetti giovani o all’inizio della vita sessuale. Tuttavia, è essenziale escludere prima cause organiche. Rivolgersi all’andrologo può essere importante proprio per capire se fattori che possono influire negativamente sul meccanismo di erezione.
Posso curare la disfunzione erettile senza farmaci?
Sì, in alcuni casi modificare lo stile di vita (attività fisica, dieta, gestione dello stress) può portare a netti miglioramenti, ma occorre una diagnosi personalizzata. In base alla causa scatenante, allora è possibile effettuare un piano terapeutico idoneo.
Conclusioni
Riassumendo quanto abbiamo visto sin qui, la disfunzione erettile è un problema comune che può avere un impatto significativo sulla qualità della vita sessuale e sulla salute mentale e fisica in generale degli uomini. Ci sono diverse cause della DE, tra cui fattori fisici, fattori psicologici e l’uso di alcuni farmaci. Esistono anche diverse opzioni di trattamento disponibili per la DE, tra cui farmaci, terapia psicologica e interventi chirurgici.
La scelta del trattamento dipenderà dalle cause della DE e dalle preferenze del paziente. Gli uomini che presentano problemi di erezione devono parlare con il proprio medico per identificare la causa del problema e trovare il trattamento più adatto per loro. E’ importante, in caso di disfunzione erettile, rivolgersi al dottor Alessandro Izzo, andrologo, urologo e sessuologo a Napoli, per ottenere un consulto professionale in grado di indagare sulle cause del problema, con l’obiettivo di individuare il trattamento più adatto.
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