prostatectomia radicale

La prostatectomia radicale è un intervento chirurgico che consiste nella rimozione totale della prostata, della vescicola seminale e, in alcuni casi, dei linfonodi regionali. Si tratta di una procedura indicata principalmente per il trattamento del carcinoma prostatico localizzato o localmente avanzato.

Negli ultimi decenni, grazie ai progressi della medicina e alla diagnosi precoce, l’approccio alla patologia prostatica è profondamente cambiato. Tuttavia, scegliere quando intervenire chirurgicamente non è sempre semplice e dipende da molteplici fattori clinici, biologici e personali. In questo articolo analizzeremo cos’è la prostatectomia radicale, quando è indicata, quali sono i suoi rischi e benefici, e come può influire sulla qualità della vita e sulla sessualità maschile.

Per approfondimenti specialistici, è possibile richiedere un videoconsulto presso Studio Medico Izzo, punto di riferimento per la salute maschile e le patologie uro-andrologiche.

Che cos’è la prostatectomia radicale

La prostatectomia radicale è un intervento chirurgico curativo per il tumore alla prostata, particolarmente indicato nei casi in cui la malattia è limitata alla ghiandola prostatica o si estende lievemente oltre la capsula prostatica.

Tecniche chirurgiche disponibili

Esistono diverse modalità con cui può essere eseguita la prostatectomia radicale:

  • Prostatectomia radicale retropubica: eseguita attraverso un’incisione addominale.
  • Prostatectomia perineale: meno comune, eseguita tramite un’incisione tra scroto e ano.
  • Chirurgia laparoscopica e robot-assistita (da Vinci®): tecniche mini-invasive che permettono un miglior recupero post-operatorio e minori complicanze.

Le tecniche robotiche si stanno imponendo come gold standard grazie alla loro precisione, alla riduzione del dolore post-operatorio e al più rapido ritorno alle normali attività quotidiane [1].

prostatectomia radicale

Quando è indicato intervenire chirurgicamente

La prostatectomia radicale viene presa in considerazione quando:

  • Il tumore è clinicamente localizzato (stadio T1 o T2).
  • Il paziente ha un’aspettativa di vita superiore ai 10 anni.
  • Il PSA (Antigene Prostatico Specifico) è elevato ma non indica metastasi.
  • La biopsia prostatica conferma un Gleason Score tra 6 e 7 (o superiore).
  • Il paziente è in buone condizioni generali e motivato ad affrontare l’intervento.

rischi della prostatectomia

Valutazione multidisciplinare

L’indicazione all’intervento deve essere frutto di una valutazione personalizzata da parte di un team multidisciplinare (urologo, oncologo, andrologo), che tenga conto di:

  • Età biologica del paziente
  • Stato di salute generale
  • Priorità personali (es. preservazione della funzione erettile o della continenza urinaria)

In alcuni casi, è preferibile adottare strategie alternative come la sorveglianza attiva, particolarmente nei pazienti anziani con tumori a basso rischio, o la radioterapia nei casi selezionati [2].

Rischi, complicanze e qualità della vita post-intervento

Come ogni procedura chirurgica, anche la prostatectomia radicale comporta dei rischi e delle complicanze, che vanno sempre discusse con il paziente prima dell’intervento.

Complicanze più comuni

 

  • Incontinenza urinaria: spesso temporanea, legata alla rimozione del controllo sfinterico. Nella maggior parte dei casi si risolve entro 6-12 mesi con riabilitazione pelvica.
  • Disfunzione erettile: dovuta al possibile danneggiamento dei nervi erigendi. La tecnica “nerve-sparing” può preservare la funzione sessuale, specialmente nei pazienti più giovani.
  • Dolore pelvico e sensazione di peso durante i primi mesi post-operatori.

indicazioni

Riabilitazione e supporto

Un aspetto fondamentale per il recupero è la riabilitazione uro-sessuale, che può prevedere:

  • Esercizi di Kegel per il pavimento pelvico
  • Terapie farmacologiche (inibitori della PDE5 come il tadalafil)
  • Psicoterapia sessuologica e consulenza andrologica
  • Terapie con dispositivi a onde d’urto o vacuum device

Un buon percorso di supporto può fare la differenza nella qualità della vita post-intervento, aiutando il paziente a tornare a una sessualità soddisfacente e a mantenere la propria autostima [3].

Leggi anche: https://www.studiomedicoizzo.it/cosa-fare-dopo-la-prostatectomia-radicale/

Sessualità e funzione erettile dopo la prostatectomia

Uno dei timori principali dei pazienti riguarda la perdita della funzione sessuale. Che cosa accade dopo la prostatectomia? In tal proposito è importante chiarire che sebbene questo intervento abbia indubbie ripercussioni sulla vita sessuale, ciò non significa che tali effetti siano necessariamente permanenti.

In sintesi:

  • la prostatectomia radicale non impedisce l’orgasmo, ma compromette l’eiaculazione, poiché le vescicole seminali e dotti deferenti vengono rimossi;
  • la funzione erettile può essere transitoriamente o permanentemente compromessa, a seconda dell’età del paziente, delle condizioni preoperatorie e della tecnica utilizzata.

Come abbiamo visto questa tipologia di intervento potrebbe condizionare nel futuro la vita del paziente. Tuttavia, il rapporto rischio/beneficio dipende sempre dalla condizione di partenza del paziente.

Preservare la sessualità dopo la prostatectomia radicale: è possibile?

Sì, con un approccio personalizzato e multidisciplinare:

  • Nei pazienti operati con tecnica nerve-sparing bilaterale, le probabilità di riprendere un’attività sessuale soddisfacente sono elevate.
  • Un’educazione sessuale pre-operatoria riduce l’ansia e migliora l’adesione ai percorsi riabilitativi.
  • Il supporto del partner e il ricorso a soluzioni terapeutiche integrate (farmaci, psicoterapia, dispositivi) possono contribuire in modo significativo al successo della riabilitazione sessuale.

Conclusione

La prostatectomia radicale rappresenta una scelta terapeutica efficace e consolidata per il carcinoma prostatico localizzato. Tuttavia, è fondamentale che il paziente sia ben informato sui benefici, i rischi e le alternative disponibili. L’intervento deve inserirsi in un contesto di cura personalizzata, che tenga conto della salute generale, dell’età, della sessualità e dei desideri del paziente.

Affidarsi a un’équipe esperta in urologia, sessuologia e andrologia garantisce un approccio completo e rispettoso della qualità della vita. Per chi cerca un centro d’eccellenza, è possibile rivolgersi allo Studio Medico Izzo, dove ogni percorso terapeutico è costruito su misura.

Fonti bibliografiche

  1. Eastham, J.A. et al. (2014). Contemporary surgical outcomes in prostate cancer patients undergoing radical prostatectomy. Journal of Urology, 192(2), 371-376.
  2. Mottet, N. et al. (2024). EAU Guidelines on Prostate Cancer 2024. European Association of Urology. Disponibile su: uroweb.org.
  3. Montorsi, F., Salonia, A., & Mulhall, J. (2010). Recovery of Erectile Function after Radical Prostatectomy: Role of Nerve-Sparing Techniques and Rehabilitation. European Urology, 58(6), 994–1002.
  4. Resnick, M.J. et al. (2013). Long-term functional outcomes after treatment for localized prostate cancer. New England Journal of Medicine, 368(5), 436–445.
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Prostatectomia radicale: che cos'è e quando è opportuno intervenire
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