L’epididimite è l’infiammazione dell’epididimo. Nella maggior parte dei casi, spiega il Dottor Izzo, Urologo e Andrologo a Napoli, è causata da un infezione batterica. L’orchite invece è un’infezione propria del testicolo ed è una patologia molto meno frequente dell’epididimite. L’orchite, di solito, si diffonde a causa di un germe veicolato al testicolo attraverso il flusso ematico.

L’epididimo-orchite è un’infiammazione sia dell’epididimo che del testicolo.

La prostata è una ghiandola delle dimensioni di una noce. Si trova al di sotto della vescica e davanti al retto. In caso di infiammazione della prostata, si parla di prostatite, che può essere acuta o cronica in base al tempo di insorgenza e alla sua durata.

Prima della pubertà: Sono i batteri intestinali, come E. coli, che più spesso sono causa di epididimite. I batteri provengono dalla vescica o da qualche altra zona del tratto urinario.

In molti casi, vi può essere un’anomalia congenita che compromette struttura o funzione del tratto urinario. Queste anomalie aumentano il rischio di infezioni, le quali possono diffondersi fino all’epididimo. Per esempio, vi può essere un’anomalia strutturale del condotto che trasporta l’urina attraverso il pene, l’uretra.

Negli uomini sessualmente attivi: La causa più comune di epididimite sono le malattie a trasmissione sessuale, solitamente chlamydia o gonorrea.

Il sito iniziale di infezione è l’uretra, che trasporta l’urina e lo sperma verso l’esterno. Può capitare, infatti, che i batteri risalgano per via canalicolare attraverso il tratto riproduttivo per attaccare l’epididimo.

Questa condizione può sopraggiungere anche diverso tempo dopo il rapporto sessuale che ha causato la patologia. In alcuni casi, l’uomo ha dapprima i classici sintomi di una uretrite; in altri casi, i sintomi dell’epididimite sono i primi e unici segni di una malattia a trasmissione sessuale.

Negli uomini che hanno rapporti anali, l’epididimite di solito è causata da batteri intestinali i quali penetrano attraverso l’uretra e poi viaggiano a ritroso attraverso il tratto riproduttivo-urinario.

Negli adulti con una storia clinica ad alto rischio: Alcuni uomini hanno una storia di infezioni al sistema urinario o alla prostata. Per loro il rischio di epididimite è più alto solitamente a causa di enterobatteri che si sono diffusi dal sito infetto.

Sintomi

I sintomi di epididimite e orchite possono essere:

  • Dolore e gonfiore da un lato dello scroto.
  • Dolore che in un primo momento è più intenso nella parte posteriore del testicolo. Nel giro di poche ore il dolore si diffonde a:
    1. intero testicolo
    2. in alcuni casi, inguine
  • difficoltà a camminare a causa del dolore
  • Rossore e calore nella zona dolente
  • Bruciore alla minzione
  • Un accumulo di liquido acquoso nello scroto
  • Febbre, brividi
  • Una secrezione anomala chiara, bianca o gialla dalla punta del pene

Prestazione clinica

L’esame clinico è volto alla valutazione obiettiva di un eventuale infiammazione a carico del testicolo (orchite), dell’epididimo (epididimite), o a carico della prostata (prostatite). In tutte queste condizioni, l’esame obiettivo è, spesso, cosi dirimente da indicare una terapia antiinfiammatoria e, se necessario, antibiotica, nell’immediato.

In caso di orchite, in associazione ad un coinvolgimento sistemico caratterizzato da febbre, malessere generale, spossatezza, è spesso presente dolore testicolare, arrossamento e  tumefazione scrotale. In caso di epididimite i sintomi possono essere molto simili a quelli descritti per l’orchite, tuttavia è necessario porre un’accurata diagnosi differenziale con altre cause di dolore testicolare, come con il tumore del testicolo e in caso di torsione testicolare.

Il ruolo dello specialista uroandrologo è quello di curare e prevenire, nel modo più efficiente e accurato, le infezioni delle vie genitali maschili a causa delle importantissime potenziali ripercussioni che possono esservi sulla pervietà delle vie seminali e le evidenti implicazioni sulla fertilità maschile.

In caso di prostatite si ha l’insorgenza o il peggioramento dei sintomi urinari come la stranguria, la pollachiuria, l’urgenza minzionale. Si può associare ad ematuria e/o ad emospermia. Può coesistere febbre, malessere generale, spossatezza, astenia.

L’esame obiettivo, associato all’esplorazione digito-rettale della prostata, identifica una ghiandola di consistenza ridotta e dolente alla digito pressione.

Diagnosi

L’eco-color-doppler scrotale è l’esame di elezione nel caso di una sospetta epididimite/orchite. Permette di valutare l’aspetto morfologico ultrastrutturale e soprattutto la vascolarizzazione degli elementi intrascrotali. Può essere indicata l’esecuzione di un esame delle urine con urinocoltura ed antibiogramma e/o spermiocoltura con antibiogramma.

Lo Studio Medico Izzo offre la possibilità di eseguire la ricerca del DNA dei germi uropatogeni più frequentemente coinvolti nella patogenesi di queste infezioni.

Lo studio eco-color-doppler della prostata è estremamente importante soprattutto nei pazienti affetti da IPB (Iperplasia Prostatica Benigna), condizione medica che può rappresentare un fattore complicante la prostatite.

Rapporti sessuali ed epididimite

I rapporti sessuali, in caso epididimite, vanno assolutamente evitati. Il rapporto sessuale, di per sé, costituisce un evento traumatico per i genitali esterni e, in caso di infiammazione, può accentuare i disturbi legati all’epididimite.

Inoltre, il quadro clinico, come si è detto precedentemente, può essere anche molto serio e associarsi a compromissione sistemica e, quindi, a febbre e malessere genitale.

Fondamentale è il momento diagnostico volto al riconoscimento precoce della patologia ed il suo inquadramento terapeutico. Molto importante il riposo, la terapia antibiotica e antinfiammatoria.

In aggiunta può essere utile sospendere lo scroto adagiandolo su una “palla” di ovatta e posizionarvi, delicatamente, una borsa d’acqua calda;

Chirurgia

In caso di orchi/epididimite, nella stragrande maggioranza dei casi, la terapia è antibiotica ed antiinfiammatoria.

Molto raramente il quadro può essere tanto complesso da richiedere un intervento chirurgico volto a drenare eventuali ascessi testicolari o empiemi scrotali. Ancora più raramente, può essere necessario asportare il testicolo.

In caso di Prostatite, il ruolo centrale dello specialista è quello di individuare i fattori complicanti, specie nel paziente anziano, al fine di prevenire eventuali recidive e/o complicanze. In casi selezionati, il trattamento chirurgico dell’IPB può risolvere il ripetersi di infezioni a carico delle vie urinarie e genitali.