Un esame fisico per valutare la presenza di verruche genitali (Papillomavirus)

Un esame fisico del pene e dell’ano è sicuramente, per l’uomo, il test più importante per diagnosticare le verruche genitali da HPV, spiega il Dottor Izzo, Urologo e Andrologo a Napoli. Una lente d’ingrandimento è lo strumento che maggiormente viene utilizzato per aiutare a localizzare il tessuto anomalo.

Quando deve essere fatta la penoscopia?

Un esame fisico può essere fatto se si hanno, o si sospetta di avere, verruche genitali visibili, o se al partner sessuale è stata diagnosticata la presenza di verruche genitali da HPV.

Un esame fisico, spesso, è l’unico test necessario per diagnosticare la presenza di condilomi genitali. Alcuni medici possono attuare un test chimico per rendere le verruche più visibili. L’andrologo, infatti, può applicare una soluzione di acido acetico (un acido debole) sulla cute del pene per evidenziare la differenza tra tessuto normale e anormale. Quando si applica l’acido acetico può verificarsi una leggera sensazione di bruciore. Il test dell’acido acetico non è raccomandato di routine per confermare le verruche genitali.

I risultati dell’esame fisico possono includere quanto segue:

Vi è un esito Negativo all’ispezione fisica, cioè non sono state trovate verruche genitali. In realtà l’HPV può essere presente anche quando l’esame visivo non localizza alcuna verruca.

Vi è un esito Positivo all’ispezione, cioè sono state verificate delle verruche genitali sul pene, sullo scroto o nell’ano.

L’inizio di un trattamento si basa sul numero, sulla dimensione e sulla posizione delle verruche, nonché sull’eventuale dolore o sanguinamento che ne deriva. Un campione di tessuto (biopsia) può essere utile se le verruche genitali non possono essere diagnosticate positivamente con la penoscopia o genitoscopia.

Molti uomini non si accorgono di avere le verruche genitali, anche quando esse sono ben visibili. Trattare le verruche genitali non cura l’infezione da papillomavirus umano (HPV). Il virus può infatti rimanere inattivo nell’organismo anche dopo la rimozione chirurgica dei condilomi. L’uso di un preservativo in lattice può scongiurare il contagio nella stragrande maggioranza dei casi.